Montisi è un antico borgo dalla lunga storia e la Giostra
di Simone ne rievoca un momento importante, facendo rivivere un fatto storico
realmente accaduto. La Giostra viene corsa ogni anno la Domenica più prossima
al 5 di Agosto, quando si festeggia la Madonna delle Nevi, patrona di Montisi.
La storia che ci è stata tramandata racconta che alla fine del XIII secolo,
quando Simone Cacciaconti, Signore del Contado, dopo essere stato cacciato
dalle proprie terre, ritorna nel borgo e con i suoi armati mette a ferro e
fuoco il paese.
Dopo tale spedizione il Conte con i suoi uomini, non potendo tenere la
posizione, anche per la reazione degli abitanti del borgo, deve scappare e
riparare a Siena e alla sua morte, lascia tutti i suoi territori all'Ospedale
di Santa Maria della Scala.
Proprio per ricordare questo avvenimento, il popolo di Montisi pensò di
rievocare questo episodio con una Giostra, di cui ne parlano già alcuni libri
contabili del 1700 conservati nella Chiesa della Madonna della Torricella.
La Giostra è durata, a periodi alterni, fino alla seconda guerra mondiale ed
era corsa all'interno del borgo.
Nel 1972 alcuni cittadini pensarono di riproporla per ridar vita a questo paese
che ormai stava morendo per il continuo spopolamento del territorio. Da allora
è pian piano cresciuta e migliorata in ogni suo aspetto, specialmente per il
Corteo Storico composto attualmente da circa 70 figuranti fra Dame, Cavalieri,
Massari, Armigeri, Tamburi, Chiarine, Sbandieratori, ecc.
La Giostra si svolge in apposito campo, in piena campagna, di grande impatto
scenografico e ambientale.
I cavalieri che rappresentano le quattro contrade, Castello, Piazza, San
Martino e Torre, gareggiano armati di lancia, cercando di colpire, al termine
di una corsa a pieno galoppo, il "buratto", effige di Simone che reca
sul braccio sinistro un bersaglio e sulla stessa spalla un anello detto
"campanella" mentre sulla mano destra regge il "flagello",
sorta di scudiscio munito di palle, pronto a colpire il cavaliere che non sarà
veloce nel suo attacco.
Alla Contrada il cui cavaliere alla fine delle quattro "carriere"
avrà totalizzato il maggior numero di punti viene assegnato un drappellone
dipinto, chiamato a Montisi "Panno".